Il pavone, animale vanitoso,
Ed anche un poco presuntuoso
Si recò un giorno da Giunone,
Madre degli dei piena di comprensione
E subito iniziò a lamentarsi
Perché, nel canto volendo cimentarsi,
Aveva suscitato un enorme riso
Tutti ahimè l’avevano deriso!
“Perché non canto come l’usignolo
La creatura più armoniosa dall’equatore al polo?”
Rispose Giunone con pazienza:
“La natura è nota per la sua benevolenza:
A te ha dato in dono la bellezza,
Una coda famosa per la sua grandezza
Un ventaglio di piume armonioso
Che brilla al sole maestoso,
L’aquila invece ha il dono della fortezza,
Il gufo quello della saggezza.
Ciascuno diverso nelle sue qualità
Deve essere contento di ciò che ha,
Solo chi sa accontentarsi
Nella vita saprà rallegrarsi!”
(Monica)
Bella fiaba accompagnata da un’immagine stupenda, non per niente il pavone si pavoneggia, per la meraviglia delle piume colorate.
È la morale di chi già possiede e vuole avere di più. Richiama il vizio di molti uomini, mai soddisfatti, esagerati, mai sazi ed eccoci allora, facendo un salto un pò più in là, eccoci arrivare alla smodatezza, al non avere misura nelle cose, mentre invece è pregiato l’essere morigerato.
In sintesi, in questa fiaba c’è un pò di tutto, della vita quotidiana, dove tutti i giorni capita di incontrare personaggi mai soddisfatti ed anche gli esagerati, che non conoscono l’uso delle buone maniere.
Un grazie a te, Monica, per questo racconto, col quale anche oggi ci hai fatto meditare.
Un abbraccio (☆_☆)
Non posso non commentare per la tua varietà dei temi, sempre lezioni per le qualità dei sentimeti, sempre felicemente azzeccati.
Viva il pavone, per la bellezza, ma viva soprattutto la moderazione del buon vivere
Buona notte, complimenti Monica <3