La corsa di Fetonte

Narrano che sull’olimpo viva Fetonte
Figlio del dio che fa sorgere il sole all’orizzonte
Portandolo su un carro alato
Con cui attraversa tutto il creato!
Un giorno il ragazzo assai curioso
Chiede ad Apollo, padre affettuoso,
Di guidare il carro del Sole,
Ed Apollo,seppur non vuole ,
Avendo promesso di esaudirlo in ogni cosa
Lo lascia salire sulla biga luminosa.
Ma Fetonte ahimè è inesperto
E iniziando a volare nel cielo aperto
Dapprima scende troppo in basso
Brucia tutto, persino un sasso,
Poi sale fino ai confini della volta celeste
E con terribili fiamme la investe
Tanto da lasciare il segno
Che dalla terra sembra un disegno:
La via lattea esattamente
Che splende nel Cielo come fuoco ardente!
Ma qualcuno doveva metter fine
Alla corsa del ragazzo ai cavalli poco incline
E così Zeus, assai adirato,
Un fulmine contro gli ha scagliato
Dando ancora una volta una lezione:
Ai propri limiti bisogna far attenzione,
Provandoli a superare
Ma senza mai esagerare!

(Monica)

Pubblicato da dilloconunarima

Sono Monica, 37 anni, fiorentina, fiera ed innamorata della città del giglio. Amo tutto ciò che è fantasia e creatività. Adoro Walt Disney, Tolkien, Pollman e (come non farlo) Rowling. Ma sopra ogni cosa scrivo, scrivo filastrocche in rima, e lo faccio con così tanto amore che mi sono chiesta: "perché non scrivere un intero libro in rima?". Per il momento lascio il mio sogno nel cassetto, ma cercherò di rallegrarvi con i miei pensieri in rima quotidiani. Ben presto Vi farò conoscere Fiorenzo. Vi piacerà. Ne sono certa. ;)

4 Risposte a “La corsa di Fetonte”

  1. Ciao , una bellissima storia, appena posso ti commento, ora solo un saluto cara Monica

  2. Eccomi ^___^,
    ho trovato uno spicchio di tempo !
    Ho letto, tutto di un fiato, la fiaba della mitologia, che hai descritto molto bene; non me la ricordavo anzi credo di non averla mai sentita raccontare. E’ fantastica la fantasia che descrive il carro che porta il sole ed ancora di più la spiegazione di come è nata la via Lattea.
    Infine la morale, senza la quale non possono terminare, mai, le tue filastrocche.
    L’insegnamento, questa volta, è diretto alla modestia, perché la volontà è sì, una buona e grande qualità, però occorre soprattutto sapersi fermare di fronte ai propri limiti.
    Bella davvero ed ancora una volta brava tu, per un blog sempre più interessante.
    Cara Monica, un abbraccio caloroso, diciamo pure incendiario, però senza scottare il tuo viso grazioso ^___^

    Buon pomeriggio, a presto

  3. Molto bella questa filastrocca, complimenti Monica, racconti la mitologia spiegandola come un’insegnante professionista predisposta alla scrittura delle fiabe.
    Tocchi delicati e frasi ritmate quasi in melodia.
    Poi l’etica delle fiabe che insegnano sempre qualche cosa di buono.
    Grazie per la lettura di questo nuovo racconto. Grazie.
    Buona cena e buona serata <3 <3

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